Percorso

Un grande percorso

Concepito per percorrere tutta la valle sui due versanti, il sentiero “Lou Viage” ha origine dalla stazione ferroviaria di Borgo San Dalmazzo e, dopo essere transitato in tutti i comuni, vi ritorna in diciannove tappe, più alcune varianti, toccando nel suo lungo cammino punti di grande interesse paesaggistico, storico e naturalistico. Nato per l’escursionismo pedestre, è comunque percorribile quasi per intero in mountain bike e, con alcuni adeguamenti in fase di realizzazione, anche a cavallo. Lou Viage e diventato realtà nel 2006; grazie ad un finanziamento per la “Incentivazione di attività turistiche connesse alla fruizione sostenibile del territorio” che la Comunità Montana Valle Stura ha ottenuto nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, è stata realizzata la segnaletica verticale ed orizzontale di tutto il tragitto principale, sono stati ripristinati i pochi tratti non perfettamente fruibili e sono state posizionate in punti strategici del cammino 28 bacheche con la cartina del percorso e alcune notizie utili. E’ ora in fase di ultimazione (primavera - estate 2014) il secondo lotto del finanziamento che comprende il posizionamento della segnaletica orizzontale e verticale delle ulteriori tappe che percorrono il Vallone dell’Arma, le parti alte dei valloni di Valloriate e Rittana creando così il collegando con la valli limitrofe Grana e Maira nonché, attraverso Madonna del Colletto a Festiona, il collegamento con la valle Gesso; il rifacimento del rifugio Carbonetto (vallone dell’Arma) e la riconversione a punto di sosta della ex malga Sarlaura nella tappa Airale -Vanet completeranno una rete sentieristica di grande respiro e fruibilità in buona parte dell’anno.
Lo sviluppo del tracciato madre è di 180 chilometri, 240 km con le varianti e i sentieri collegati. Partendo dai 600 metri di Borgo San Dalmazzo, il percorso raggiunge il suo culmine ai quasi 3000 metri del Monte Enciastraia, alla testata del Vallone del Puriac, sullo spartiacque Stura-Ubayette. Per comodità le tappe sono state numerate considerando di percorrere all’andata la sinistra orografica della valle: dunque tappa numero uno è la Borgo San Dalmazzo-Airale (Valloriate), mentre la Stiera (Gaiola)-Borgo San Dalmazzo rappresenta la numero 19. Nelle tappe di bassa valle sono state sfruttate le innumerevoli piste forestali o i vecchi sentieri che attraversano i castagneti e i faggeti dei due versanti, con brevi tratti su strade asfaltate dallo scarso traffico. I dislivelli positivi e negativi sono contenuti, anche se le distanze da percorrere sono in alcuni casi impegnative. Questi tratti sono ideali da percorrere nel periodo primaverile o autunnale; piccole borgate quasi dimenticate e grandi visuali sul fondovalle sono gli ingredienti principali di questo segmento di percorso, ma già dalla terza tappa, Vanet (Vallone dell’Arma, Demonte)-Vinadio, la montagna fa la sua comparsa con l’aerea ma facile cresta delle Punte Chiavardine, uno splendido balcone a picco sulla media valle. Il tratto Vinadio-Sambuco, che toccando Lentre e Castellar risale il Vallone di Neraissa e scende al cospetto del Monte Bersaio, vedrà. Le nove borgate di Sambuco e il sentiero dell’Ecomuseo di Pontebernardo saranno poi la traccia da seguire prima di sconfinare, per motivi logistici, attraverso il Passo di Rocca Brancia, in Val Maira con destinazione il rifugio della Gardetta. I dislivelli si fanno più impegnativi, i sentieri meno comodi, ma i panorami che si aprono sulle cime delle Cozie Meridionali e delle Alpi Marittime compensano abbondantemente la fatica. Il Passo della Scaletta e i Laghi di Roburent sono la porta di rientro in Valle Stura; Argentera, Bersezio e il villaggio Primavera preannunciano il passaggio sul versante opposto della valle e l’inizio dell’itinerario di rientro. Una “discesa” verso la pianura che comporta ancora importanti dislivelli prima di toccare la meta finale. La salita al Monte Enciastraia, con suoi 2955 metri di quota, segna il raggiungimento del tetto del percorso, il ripido Passo di Stau e il comodo Vallone di Pontebernardo, nella tappa che collega Ferriere con Pietraporzio, ci danno il benvenuto nel massiccio cristallino dell’Argentera. Fresche abetine miste a larici ci accompagnano lungo il Vallone del Costis che conduce verso la Colletta Bernarda, dalla quale con un breve traverso si giunge alla caserma del Monte Vaccia. Da lì si scende verso la stazione termale di Bagni di Vinadio. Per raggiungere il santuario di Sant’Anna di Vinadio, il più alto d’Europa, si percorre inizialmente la carrozzabile fino a Callieri, da dove si risale il Vallone di Tesina, toccando l’omonimo passo. Dopo una deviazione verso il Colle Saboulè, facendo il periplo della Testa Auta del Lausfer, si scende alla Statua dell’Apparizione. La parte iniziale della tappa che conduce al rifugio Città di Ceva al Malinvern attraverso il Colle d’Orgials si svolge sul filo del confine italo-francese, con vista sulla stazione sciistica di Isola 2000. Si percorre quindi in discesa la strada del Vallone di Rio Freddo, fino alla diga ENEL, dove la si abbandona per risalire ai forti ottocenteschi Serziera e Piroat e scendere su Vinadio lungo la carrozzabile ex militare che raggiunge il fondovalle innestandosi sulla provinciale della destra Stura all’altezza del “ponte in ferro”. Si lasciano le alte quote e, da Vinadio, costeggiando il fiume Stura e attraversando boschi di castagno, si giunge, con modesto dislivello e sviluppo, alla frazione Perdioni di Demonte, da dove su strada asfaltata si sale a Bergemolo e al suo famoso olmo. Si prosegue allora su strada sterrata a mezza costa in direzione di Festiona, dove, abbandonando le Alpi Marittime, si attraversa il fiume Stura per arrivare alle regione Pianetto. Sentieri ormai inesistenti o impraticabili hanno costretto al cambio di versante per la penultima tappa, ma la vista che si gode dalla Madonna dell’Incoronata (Moiola) giustifica ampiamente questo diversivo. Tornati nuovamente sul versante destro della valle all’altezza di Stiera (Gaiola), si risale la gola scavata dal fiume e si procede tra castagneti fino a Tetti Avvocato. Con lo sguardo ormai sulla pianura, si scende prima al Santuario di Monserrato e quindi alla stazione ferroviaria di Borgo San Dalmazzo.